Altri 60 milioni per gli Ets e nuovo fondo per le Ipab

Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore mercoledì 21 Luglio 2021

A cura di Ilaria Ioannone e Gabriele Sepio

Novità in arrivo per gli enti del Terzo del Terzo settore (ETS) e per le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB). Con la conversione in legge del Decreto sostegni bis (D.l. n. 73/2021), il Governo vara ulteriori misure di sostegno a favore di tali enti.

Per il 2021, infatti, viene incrementato il Fondo straordinario per il sostegno degli enti del Terzo settore (art. 1-quater). Una misura questa introdotta con il Decreto Ristori (art. 13 quaterdecies) per aiutare gli enti medio tempore dotati della qualifica di ETS (ovvero ONLUS, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale) che, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19, si sono trovati nell’impossibilità di svolgere le proprie attività istituzionali. In questo modo, quindi, alle risorse inizialmente stanziate (ovvero i 70milioni di euro previsti con il Ristori, incrementati ulteriormente di 100milioni con il Decreto sostegni) vanno ad aggiungersi ulteriori 60milioni. Di questi però 20 milioni saranno destinati – a titolo di contributo a fondo perduto – a favore di enti non commerciali, ONLUS, enti religiosi civilmente riconosciuti, titolari di partita IVA residenti nel territorio dello Stato e che svolgono prestazione di servizi socio-sanitari e assistenziali, in regime diurno, semiresidenziale e residenziale a favore di anziani non autosufficienti e disabili. Le IPAB, invece, saranno anzitutto destinatarie di un sostegno economico volto a consentire alle stesse di erogare in continuità le proprie prestazioni.

A ciò si aggiunge anche la possibilità per le IPAB di ottenere un contributo straordinario a compensazione dei maggiori costi sostenuti negli anni 2020 e 2021 a causa dell’emergenza epidemiologia. In questo caso, tuttavia, al fine di vedersi corrispondere la misura di sostegno sarà necessario tener conto di alcuni parametri fissati dalla stessa disposizione normativa. Più nello specifico, il contributo straordinario potrà essere erogato tenendo conto dei costi sostenuti per: (i) la sanificazione dei locali, (ii) per l’adozione di dispositivi di protezione individuale per gli ospiti e gli operatori nonché per l’adeguamento strutturale dei locali. Per quanto concerne le risorse stanziate queste saranno ripartite tra Regioni e province autonome sulla base di un apposito decreto emanato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il MEF. Un provvedimento peraltro che – come specificato – richiederà il placet anche della Conferenza stato Regioni e dovrà essere emanato entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione.

Il decreto, inoltre, oltre a prevedere la ripartizione delle somme in proporzione al numero di istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza presenti nel territorio di ogni singola Regione/Provincia autonoma, avrà il compito di andare a definire i criteri e le modalità per la concessione dei contributi.

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