Caro bollette, aiuti ai servizi socioassistenziali

Pubblicato su Il sole 24 Ore del 19 Novembre 2022

A cura di Ilaria Ioannone e Gabriele Sepio

Caro bollette: per gli enti del Terzo settore (Ets) e religiosi, gli aiuti si estendono anche ai servizi socio-assistenziali ma con riduzione del periodo annuale di riferimento. Queste alcune delle novità introdotte dal testo modificato alla Camera, in sede di conversione del Dl Aiuti ter (Dl 144/2022), che in parte recepiscono alcune delle sollecitazioni segnalate su queste pagine (si veda l’articolo del 10 novembre scorso), in cui si evidenziava la necessità di ampliare l’ambito applicativo della disposizione contenuta nell’articolo 8, comma 1, del citato decreto.

Una norma, quest’ultima, che come originariamente formulata ,concedeva l’accesso al fondo da 120 milioni di euro agli enti del Terzo settore e a quelli religiosi impegnati nella gestione dei soli servizi sociosanitari e sociali in regime residenziale e semi residenziale a favore di persone con disabilità.

Aspetti, questi, che avrebbero escluso da tale fondo tutte le realtà del Terzo settore impegnate nell’erogazione di servizi socio-assistenziali lasciando a queste la possibilità di fruire di una analoga misura prevista dal comma 2 dell’articolo 8 ma con una dotazione nettamente inferiore (50milioni di euro).

Con la modifica apportata viene, quindi, scongiurata tale evenienza definendo, peraltro, il parametro attraverso cui riconoscere il contributo agli Ets e agli enti religiosi che operano nel settore socio-sanitario e socio-assistenziale.

Quest’ultimo, infatti, sarà parametrato tenendo conto dell’aumento dei costi dell’energia termica ed elettrica registrati nel terzo trimestre del 2022 (anziché terzo e quarto), in proporzione all’incremento di quelli sostenuti nell’analogo periodo 2021.

Peraltro, le modifiche contenute nel testo del Dl Aiuti ter, in sede di conversione in legge, riguardano anche l’accesso al fondo da 50milioni di euro (articolo 8, comma 2).

Una misura pensata per organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale trasmigrate, Onlus ed enti iscritti nel Registro unico, diversi da quelli che erogano servizi socio-sanitari e socio-assistenziali, che potranno ricevere un contributo calcolato in proporzione all’incremento dei costi sostenuti nei primi tre trimestri dell’anno 2022 rispetto all’analogo periodo 2021 (anziché ai costi sostenuti nell’anno 2021 per componente energia e gas).

Novità, quelle appena evidenziate, che a ben vedere se da un lato sciolgono alcuni nodi, dall’altro, lasciano ancora aperte alcune questioni.

Nonostante le modifiche introdotte al Dl Aiuti ter, infatti, resterebbero escluse dall’accesso ai fondi di cui all’articolo 8 tutte quelle realtà che, pur svolgendo, servizi socio-assistenziali non assumono la qualifica di Ets o enti religiosi. Una problematica, questa, che come più volte evidenziato, potrebbe interessare le aziende pubbliche dedicate ai servizi alla persona (ex Ipab) nonché le Rsa non gestite da enti del Terzo settore.

Aspetti, questi, su cui sarebbe opportuno intervenire in via legislativa .

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