Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore
A cura di Gabriele Sepio
Riforma del Terzo settore, al via le nuove regole per lo svolgimento delle attività “diverse”.
Dopo la firma dei Ministri del Lavoro e delle Finanze, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto potrebbe già scattare la prossima settimana, a partire da lunedì. Si inquadrano nelle c.d. attività diverse le tipiche entrate commerciali attraverso cui gli enti traggono risorse per sostenere gli scopi principali (sponsorizzazioni, cessioni di beni, somministrazione etc..).
I nuovi parametri si applicheranno agli enti del terzo settore iscritti nel RUNTS, la cui operatività è attesa entro quest’anno. Trattandosi di parametri basati sul rapporto tra entrate e uscite dell’ente, cosi come risultanti alla fine dell’esercizio, i nuovi limiti non potranno che scattare dal prossimo anno, essendo improbabile una applicazione nel corso dell’esercizio.
Per le ONLUS i nuovi parametri scatteranno solo dal periodo d’imposta successivo al vaglio UE delle misure fiscali. Fino a quel momento le ONLUS saranno tenute ad applicare la più stringente normativa in tema di attività “connesse”. Qualsiasi attività potrà qualificarsi come “diversa”, a patto che le relative entrate siano reinvestite negli scopi istituzionali dell’ETS.
Per rientrare tra le attività diverse i relativi ricavi inoltre non dovranno essere superiori al 30 % delle entrate complessive o 66% dei costi complessivi.
La scelta del criterio è legata alle caratteristiche dell’attività svolta. Ad esempio, il parametro bassato sui costi complessivi potrebbe essere quello più congeniale per gli enti che svolgono la propria attività principale, parzialmente o integralmente, a titolo gratuito. Laddove l’ente dovesse superare in un determinato esercizio i limiti previsti avrà la possibilità di ristabilire l’equilibrio nel periodo successivo riducendo proporzionalmente il rapporto tra entrate e costi.
Al superamento dei limiti, l’Ets deve dare segnalazione entro 30 giorni dalla data di approvazione del bilancio. In caso di omessa segnalazione, l’Ufficio dispone la cancellazione dal Runts.