
Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore giovedì 10 Marzo 2022
A cura di Maria Nives Iannaccone e Gabriele Sepio
L’operatività del Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS) porta le realtà non profit a confrontarsi con le nuove modalità di accesso. Cerchiamo di rispondere ad alcune delle domande arrivate sul modulo 24 Terzo settore.
Durante la fase di trasmigrazione dai registri di settore al RUNTS, associazioni di promozione sociale (APS) e organizzazioni di volontariato (ODV) che non abbiano già proceduto ad adeguare i propri statuti, potranno farlo entro il 31 maggio prossimo beneficiando delle maggioranze semplificate?
Come sappiamo la fase di trasmigrazione dai vecchi registri al RUNTS dovrebbe essersi completata lo scorso 21 febbraio. Gli Uffici del RUNTS, pertanto, avranno tempo 180 giorni (ovvero entro il 22 agosto) per verificare che gli enti abbiano i requisiti per iscriversi nelle rispettive sezioni. Con la conseguenza che, in caso di esito positivo l’ente sarà iscritto nel RUNTS, diversamente, laddove l’Ufficio dovesse rilevare che lo Statuto non sia adeguato, lo comunicherà all’ente che dovrà provvedere entro 60 giorni. Bisogna precisare che in questa fase di controllo gli Uffici non possono ricevere comunicazioni relative ad enti non ancora iscritti. Pertanto, ODV e APS che devono ancora adeguare i propri statuti alle disposizioni del Codice del Terzo settore (CTS) lo potranno fare entro il 31 maggio 2022 con le modalità e le maggioranze semplificate previste per le deliberazioni dell’assemblea ordinaria. In questo modo, saranno già pronte in caso di contestazione da parte degli Uffici del RUNTS a depositare il proprio statuto adeguato. Una comunicazione questa che potrà avvenire anche tramite pec da parte dell’ente consentendo di facilitare il dialogo tra RUNTS e realtà non profit, nonché una verifica più veloce da parte degli stessi Uffici.
Come si deve comportare un APS che ha già adeguato il proprio statuto al CTS ma che ha bisogno di modificare l’attività di interesse generale per partecipare un bando?
Come già precisato, durante la fase di trasmigrazione di ODV e APS, tali enti non potranno comunicare eventuali modifiche agli Uffici del RUNTS. Tuttavia, nel caso in cui l’APS non sia dotata di personalità giuridica, tali modifiche si considerano immediatamente efficaci, malgrado la mancanza di iscrizione che potrà essere richiesta dopo che l’ente verrà iscritto al RUNTS. Diversa è l’ipotesi di una APS con personalità. In questa ipotesi le modifiche assumono efficacia soltanto con l’iscrizione al Registro persone giuridiche di competenza oppure, dopo l’iscrizione al RUNTS, con l’iscrizione in questo registro. A rigore, quindi, laddove si intenda apportare delle modifiche al proprio Statuto, questi enti, prima dell’iscrizione al RUNTS, per rendere efficace la modifica, dovranno chiederne l’approvazione della Prefettura o della Regione.
Per un’associazione già costituita è ammissibile avere all’interno del proprio Statuto una clausola che preveda l’ammissione dei soci ai soli maggiorenni?
Sul punto il Ministero del Lavoro con la nota n. 18244 del 30 novembre 2021 ha precisato che l’accesso ad un’associazione ETS non può essere limitato ai soli maggiorenni se non per i casi in cui l’attività esercitata sia tale da motivare l’esclusione di minori di età, ad esempio qualora necessiti di determinate capacità decisionali, come avviene per un ente che operi nel campo della protezione civile. Peraltro, lo stesso Ministero ha precisato che, fuori da questi casi, i minorenni dovranno essere ammessi alla associazione e dotati del diritto di voto.
Lo Statuto dell’associazione non prevede che l’Assemblea possa tenersi con le modalità online. Posso comunque avvalermi di tale possibilità in considerazione anche della proroga al 31 luglio 2022 introdotta con il D.l. Semplificazioni?
Se si tratta di un’associazione che intende accedere al RUNTS è opportuno che l’ente preveda espressamente all’interno del proprio statuto la possibilità di riunire l’assemblea con modalità telematiche. Tale opportunità, volta a consentire la presenza anche agli associati distanti, ad oggi è garantita a tutti gli enti non profit sino al 31 luglio 2022, pur in mancanza di apposita previsione statutaria. Successivamente tale previsione cesserà di esistere trovando applicazione le disposizioni di convocazione assembleare previste dallo Statuto dell’ente.
Prof. Don Andrea Bozzolo
Rettore Magnifico dell’Università Pontificia Salesiana
Riforma del Terzo settore: attenzione puntata alla società e ai suoi bisogni. Un contesto questo che non può essere ridotto ad una somma di individui che mirano a coltivare i propri interessi e a conseguire i propri benefici e che l’economia sociale punta a valorizzare.
Esiste un legame profondo tra gli umani che è alla base del carattere simbolico non solo del dono, ma anche dello scambio economico. Una dignità umana del produrre e del condividere che nessuna moneta può ripagare, e che costituisce un autentico capitale etico ed antropologico, ma anche economico e finanziario.
Un valore quello dell’economia sociale che si manifesta nella capacità di far interagire le dinamiche del mercato con la ricerca del bene comune. Aspetti di cui si è discusso durante il convegno organizzato dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Pontificia Salesiana “La riforma del Terzo Settore. Prospettive per lo sviluppo dell’economia sociale”.
Modelli di coesione e inclusione sociale quelli introdotti dalla Riforma che necessitano dell’apporto di nuove professionalità e competenze che l’Università è chiamata a formare, in risposta a diversi e mutevoli bisogni della società. Formare competenze non è solo trasmettere conoscenze. ma anche essere in grado di padroneggiare le risorse interne al soggetto. Si tratta di abilità operative, dimensioni valoriali, affettive, emozionali che, se orchestrate insieme, generano una prestazione efficace socialmente riconosciuta.
Avere contezza di capacità così intese permette di realizzare modelli di agire flessibili, cioè capaci di modellarsi a seconda delle esigenze, del contesto storico, del tessuto economico e sociale e quindi in grado di creare opportunità per il territorio e la società.
Numerose ricerche sottolineano che le competenze fondamentali per gli Enti del Terzo Settore devono essere prima di tutto strategiche, ovvero in grado di conseguire gli obiettivi e perseguire le finalità dell’istituzione. Le competenze necessarie all’economia sociale sono di natura personale e collettiva, riguardano l’ambito manageriale e quello comunicativo. Implicano la capacità di attivare collaborazioni tra organizzazioni non profit e legami di cooperazione con la Pubblica Amministrazione. Aree di formazione che rappresentano una sintesi di strumenti e una dimensione valoriale che un valido professionista dovrebbe possedere e che noi, attraverso la didattica, il dialogo tra docenti e discenti, cerchiamo ogni giorno di offrire ai giovani in formazione. Sono loro il nostro futuro e investire su di loro è la mission di qualsiasi istituzione educativa e priorità di ogni Paese. Preparare tali professionisti è compito di un’Università che si rinnova: uno spazio vivo, generativo, fertile, di incontro dei saperi, una rete di competenze che sappiano dialogare insieme a servizio del bene comune.