A tre anni dal debutto della legge sul «Dopo di noi», e all’indomani della presentazione alla Camera del secondo rapporto sul suo stato di attuazione, il bilancio della norma pensata e voluta per garantire il futuro di persone portatrici di gravi disabilità è in chiaroscuro. L’analisi incrociata della statistica prodotta dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali – versante mano pubblica – e quella degli atti registrati dal Settore informatico del Consiglio nazionale del Notariato – relativa a trust, affidamenti fiduciari e vincoli di destinazione realizzati da privati su beni immobili- mostra importanti segnali di iniziativa sul versante delle famiglie.
Non si può dire altrettanto sulla reattività delle Regioni a utilizzare i fondi statali per tali alte finalità. In meno di tre anni – la statistica si ferma al settembre 2019 – sono stati 2.058 i trust immobiliari istituiti per la tutela futura di congiunti non autosufficienti, 984 i vincoli di destinazione su appartamenti ed edifici, i8 gli affidamenti fiduciari, tutti settori con un trend in costante ascesa e indice, in ultima analisi, di una crescente consapevolezza degli strumenti a disposizione per il «Dopo di noi», appunto. Importante sottolineare che gli istituti del «Dopo di noi» rappresentano circa l’80% degli atti di segregazione sugli immobili, mentre manca una statistica sull’insieme dei trust & dintorni “mobiliare” (contanti, conti, azioni eccetera).
Tuttavia, sotto il profilo fiscale, i dati sui risultati delle nuove agevolazioni introdotte per incentivare la trasmissione di patrimonio e le erogazioni a favore dei disabili non soddisfano pienamente le aspettative iniziali. La misura più significativa riguarda la possibilità di trasferire beni e diritti a favore di trust o di segregarli attraverso vincoli di destinazio SOLIDARIETÀ. Nuove soluzioni per garantire il futuro A tre anni dal debutto della legge, nata per garantire un futuro sereno ai destinatari, il bilancio è in chiaroscuro Le Regioni accumulano ritardi sulla gestione dei fondi ma stanno crescendo strumenti di diritto privato Trust, affidamenti e vincoli per i disabili non autosufficienti ne (articolo 2645 ter del Codice civile) o fondi costituiti mediante contratti di affidamento fiduciario in esenzione dall’imposta sulle successioni e donazioni quando finalizzati all’assistenza esclusiva della persona disabile.
L’imposta scatterà con le modalità ordinarie solo alla morte della persona disabile, con l’assegnazione del patrimonio residuo al beneficiario finale. Si pensi ad esempio ad un trust istituito dal genitore del disabile per la cura di quest’ultimo, avente come beneficiario finale il fratello normodotato. In sede di conferimento iniziale il tributo successorio non è dovuto, mentre alla morte del disabile bisognerà applicare le imposte in base al rapporto tra disponente e beneficiario finale (in tal caso, franchigia di i milione di euro e applicazione dell’aliquota del 4%per l’eccedenza). Allo stesso modo, se il disponente non ha altri discendenti, il beneficiario potrebbe essere individuato nell’ente che ha prestato assistenza al disabile, con applicazione delle agevolazioni previste dall’articolo 82 del Digs 117/2017 dove si tratti di enti del Terzo settore (esenzione dalle imposte di successione e donazione e ipocatastali.
In caso di premorienza del disabile rispetto al disponente, poi, i beni potranno tornare nel patrimonio di quest’ultimo in esenzione dal tributo successorio, con applicazione delle sole imposte di registro e ipocatastali in misura fissa (zoo euro ciascuna). Stando alla relazione ministeriale, il dato relativo all’imposta sulle successioni sarà disponibile da maggio 2020 (a causa del nuovo modello perla dichiarazione di successione), anche se per le donazioni risulta già un minor gettito di circa euro 194mila euro (i dati si riferiscono solo a cinque mesi del 2018); così come pure per le imposte di registro, ipocatastali e di bollo nel caso di trasferimento ai trust risulta un minor gettito di circa euro 318milaeuro a partire dal i° agosto 2018. Il tutto, in controtendenza rispetto ai dati statistici degli atti notarili, che nel 2018 hanno visto registrare un incremento delle donazioni immobiliari e mobiliari a livello nazionale. Situazione simile sotto il profilo delle imposte sui redditi.
La legge 112/2016 ha introdotto le detrazioni e deduzioni di imposta per chi effettua erogazioni a favore dei trust e degli altri strumenti del «Dopo di noi», innalzando le percentuali di detrazione e i limiti di deducibilità previsti prima per le Onlus ed oggi con la riforma del Terzo settore. Tuttavia, anche qui i dati sono in calo: dalle dichiarazioni delle persone fisiche risultano minori entrate per 237mila euro, nel 2016, e per 403.500 euro per il 2017; mentre dalle dichiarazioni Ires perii 2016 minori entrate per circa 19lmila euro.